lunedì 14 gennaio 2013

l'asino


L'asino (Equus asinusLinnaeus 1758), detto anche somaro o ciuco, è un mammifero quadrupede della famiglia degli Equidi. Oltre alle numerose specie domestiche presenti in tutto il mondo, esistono molte specie di asini selvatici distribuite in Africa, come l'asino selvatico africano (Equus africanus), e in Asia, come ad esempio l'onagro (Equus onager), l'emione (Equus hemionus) ed il kiang (Equus kiang).

Aspetto 

Più piccolo e mansueto del cavallo, ha le orecchie più lunghe. Il suo manto è generalmente di colore grigio salvo il ventre, il muso e il contorno degli occhi che sono bianchi, ma delle razze domestiche possono essere prevalentemente di colore nero come l'asino nero di Berry o brune come l'asino mulattiere del Poitou. Le razze con un manto grigio hanno anche un croce nera che si disegna sulla loro schiena, chiamate « croce di Sant'Andrea ». Le specie selvatiche presentano un manto che va dal grigio al bruno sabbia, o bruno rosso nello kiang o asino selvatico del Tibet.

L'asino domestico aveva le stesse funzioni del cavallo ma era meno costoso poiché si accontentava di poco dal punto di vista alimentare; i contadini più poveri lo preferivano al cavallo, per questo venne chiamato « cavallo del povero ». Inoltre l'asino può essere utilizzato per il transito su strade di montagna.Il verso dell'asino viene chiamato raglio.Il latte d'asina è considerato il più simile a quello della donna. Per tale motivo è diventato un alimento fondamentale nella dieta dei neonati allergici alle proteine del latte vaccino. Proprio per questo è il latte che più si presta nel scongiurare allergie al latte vaccino Iacono et al., 1992; Carroccio et al., 2000; Iacono et al., 2006). La sua utilizzazione in campo pediatrico risale già al tempo dei Greci; per i Romani era una bevanda di lusso. Ippocrate lo raccomandava per ogni tipo di problema: avvelenamenti e intossicazioni, dolori articolari, cicatrizzazione delle piaghe, ecc; Georges-Louis Leclerc, conte de Buffon, naturalista e biologo francese, molto noto e stimato nella Francia settecentesca, lo segnala nella sua Storia Naturale. All’epoca, e soprattutto a Parigi, vennero impiantate numerose “stalle asinine”, dove le signore eleganti si recavano al fine di ottenere la preziosa bevanda. Il latte veniva venduto a più di 8 F al litro (8 F di prima della guerra del ‘14-‘18). Arrivando ai giorni nostri dal 1990 c’è stato un risveglio scientifico sull’argomento con una vasta produzione scientifica sia in campo zootecnico, interessando le scuole di Milano (Salimei et al., 1996; Salimei e Dell’Orto, 1997), Parma (Mariani et al., 2001), Campobasso (Salimei, 1999; Salimei et al., 2001; Salimei et al., 2004; Salimei et al., 2005; Salimei et al., 2006), Bari (Pinto et al., 1998; Pinto et al., 2002; Martemucci et al., 2006), Pisa (Orlandi et al. 1997) e ultimamente anche Catania e Messina (Chiofalo et al., 2003; Marletta et al., 2007), che in quello medico, Palermo (Iacono et al., 1992; Carroccio, 2000; Iacono et al., 2006), Torino (Monti et al., 2007) e Bari (Tafaro et al., 2007).Anche la carne dell'asino è stata ed è tuttora utilizzata nell'alimentazione umana. In particolare essa serve da base per la preparazione di salami (tipici in Italia quelli veneti epiemontesi) e di vari piatti tradizionale quali, ad esempio, il tapulon o lo stufato d'asino. Sull'utilizzo della carne di asino presso l'Università di Bari è in corso un interessante filone di ricerca che si preannuncia ricca di novità.L'asino come mezzo di trasporto Fin dal 3000 a.C. l'asino domestico è stato usato in Palestina per trasportare le merci prima ancora del dromedario, selezionandolo dall'asino selvatico africano (Equus africanus), di cui già facevano parte le due sottospecie dell'asino selvatico di Nubia (Equus africanus africanus) e dell'asino selvatico della Somalia (Equus africanus somalicus). Velocemente il suo utilizzo si è esteso nel Mediterraneo e nel sud dell'Europa, diventando l'animale da soma e da monta più diffuso nelle civiltà dell'epoca.[2] Con la conquista del Nuovo Mondo, in particolare dal XVI secolo in poi, l'asino si è diffuso anche nell'America del Nord al seguito dei colonizzatori come animale da lavoro.[2]È quindi fin dall'inizio della storia che gli asini sono stati utilizzati in Europa ed Asia occidentale per trasportare carichi, tirare carri e trasportare persone. Nonostante non sia veloce come il cavallo, è più robusto, il suo mantenimento è meno costoso, ha una gran resistenza e si muove agilmente su terreni difficili. Continua a mantenere una grande importanza in molti paesi in via di sviluppo.Anche in Italia viene usato come animale da soma, seppure in maniera decisamente minore rispetto al periodo precedente la meccanizzazione dell'agricoltura e lo spopolamento delle campagne nel XXI secolo. Ad esempio, nell'isola di Alicudi si usano ancora asini e muli per trasportare bagagli e attrezzature, questo per via della rete stradale quasi inesistente e per l'elevata pendenza.

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